Venti, il doppio albun di inediti di Giorgio Canali & Rossofuoco

A distanza di due anni dal lavoro precedente, è uscito lo scorso quattro dicembre “Venti”, il nuovo album di Giorgio Canali & Rossofuoco. L'intervista di Giancarlo Montoni a Giorgio Canali

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Giorgio Canali (foto di Nicola Montanari)

“VENTI”, IL NUOVO DOPPIO ALBUM DI INEDITI DI GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO.

A distanza di due anni dal lavoro precedente, è uscito lo scorso quattro dicembre “Venti”, il nuovo album di Giorgio Canali & Rossofuoco in formato doppio vinile e CD. Un disco di inediti realizzato a distanza, come ha dichiarato lo stesso Canali:

Venti” è nato durante il Grande Panico Globale del 2020, all’inizio di marzo. Isolati e confinati nei nostri rispettivi ambienti domestici, rifiutandoci di partecipare alle farse consolatorie dei miniconcerti in streaming e alle balconate pomeridiane, abbiamo iniziato a registrare, ognuno con i propri mezzi, spunti e idee e abbiamo cominciato a scambiarceli. È un album figlio dei nostri tempi disgraziati e delle connessioni internet ad alta velocità”.

“Venti” è un percorso segnato da riflessione intimista e personale da un lato e sociale dall’altro. Uno sguardo rabbioso e malinconico con un omaggio alla canzone d’autore degli anni sessanta e settanta, palese o nascosto in tutti i brani. Un album che si pone in continuità con il precedente. Continuità che troviamo già dalla copertina (Artwork di Martina Moretti nda). Abbiamo contattato telefonicamente Giorgio Canali, con il quale abbiamo parlato del disco e non solo di quello”.

In apertura l’attenzione ai testi e alla composizione di questo e dei lavori precedenti con i Rossofuoco.

“È sempre stato così. Se una cosa non mi convince totalmente non esce, non esiste. Punto. È un vizio di forma rispetto alla mia vita passata con CSI e PGR dove dovevo accontentarmi di cose che mi convincevano fino a un certo punto perché c’era una condivisione nelle scelte che, bene o male, era condivisone. Qui sono io che decido. Sono io il dittatore di questa storia. Quindi è così. Mi piace, va bene e, come tutti i lavori dei Rossofuoco, mi rappresenta al cento percento. È stato così anche per questo disco”;

Il disco che ha preceduto “Venti”, “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”, aveva un filo conduttore che era, per l’appunto, la pioggia. Anche in questo album il fattore atmosferico è molto presente, per esempio le nuvole…

“A seconda dei momenti. Le nuvole possono essere un elemento super creativo. Pensa alle nuvole bianche che creano strutture spettacolari che le guardi e dici: “Forse sto vedendo Dio, forse ho le visioni”. Oppure le nuvole che ti coprono tutto e ti fanno piovigginare in testa. Sono un fenomeno meteorologico che a seconda dei momenti è o positivo o negativo. Come tutto.  Non c’è una definizione di nuvole, Possono essere merda o una cosa fantastica”;

E sull’amore, altro elemento presente nei testi.

“L’amore è molto particolare. Ognuno lo vive a modo suo”;

L’approccio di Giorgio Canali è quello di chi rivendica la propria libertà di pensiero.

“Secondo me manca la capacità della gente di capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Di capire se gli si raccontano delle balle che vengono prese come verità assoluta. Non è colpa mia, non è merito mio. Non c’è niente che dipenda da me. Io subisco quello che pensano gli altri. L’inculata è sempre dietro l’angolo. Il problema è quello. Se non te ne rendi conto ti meriti quello che ci sta succedendo. Secondo me ci meritiamo quello che viviamo. Se le persone non capiscono che ci stanno insegnando a obbedire ciecamente, non cambierà niente. Non succederà niente neanche dopo che la gente avrà letto queste parole, perché tanto la gente è già convinta per conto suo”;

Libertà di pensiero e schiettezza appartengono a Giorgio Canali ed è stato così anche con me nel corso della nostra conversazione, parlando della rete, dell’utilizzo dei social e della responsabilità che abbiamo quando li utilizziamo.

“Ti preciso un concetto che credo non ti sia chiaro: internet non è social, internet è un altro universo che è libero dai social. Molti vivono i social come altra parte del mondo. Internet permette di scambiarci dati, opinioni al di fuori dei social. Non confondiamo le due cose. Non è una differenza da poco. La comunicazione tra persone è diversa dalla comunicazione social. Un conto sono i social media, un conto sono le modalità di comunicare. Ogni tanto si confondono i mondi. WhatsApp non è Facebook. Si fa un calderone unico delle cose e il mondo diventa una roba di polenta, calderone di rame e farina di mais. Il mondo non è così. La comunicazione è una cosa molto particolare, dobbiamo riuscire a fare la differenza in questo momento”;

E ancora rispetto ai nostri tempi e alla comunicazione.

“Il mondo è vario e tutti vogliono avere ragione. Nel momento in cui viviamo è più facile scambiarsi queste ragioni e non c’è niente che valga qualcosa. È tristissimo. Siamo nel mondo della comunicazione globale in cui tutti possono arrivare a tutti e tutti possono arrivare a tutto. In cui ognuno può dire quello che pensa. Il problema è che tutti hanno ragione. Anche gli imbecilli hanno ragione. Forse anche io sono un imbecille. Stiamo vivendo un periodo difficilissimo e ragionare sulle cose è molto complicato per tutti. C’è troppo, troppe notizie sbagliate che si mescolano alle cose normali che dovremmo avere in testa. Perciò cosa vuoi che ti dica? “Amen” è la parola giusta con un punto esclamativo dopo”;

Parlando degli artisti italiani e delle novità del panorama musicale attuale in Italia.

“Di nuovo non c’è nulla. Ci sono quelli di sempre: Verdena, Afterhours, Zen Circus e pochi altri. I nuovi è inutile citarli. Perché citarli e dargli cinque minuti di celebrità? La gente è idiota con un punto esclamativo grosso come una casa. È inutile fare musica buona con testi buoni. Quello che passa il cretinismo diffuso. Sembra inutile dirlo. Invece è così. Se guardi gli ultimi tre anni il panorama indie italiano… Per favore, fottiti tu e il panorama indie italiano! Ti piace come risposta?”;

A me interessa il tuo punto di vista. Del mio me ne faccio poco.

“Deve contare più quello che pensi tu perché tu hai un mezzo in mano. Hai un mezzo per diffondere le cose. Sei tu responsabile di quello che c’è in giro. Tu sei responsabile della diffusione del pensiero e se lo diffondi male sei un coglione”;

Sono d’accordo con te sul tema della responsabilità. La mia è certamente duplice: come fruitore prima e, in secondo luogo, come “divulgatore”.

“Esatto. Sei hai cento persone che ti seguono, se i tuoi consigli fanno schifo anche tu fai schifo. Se i tuoi consigli sono buoni, grazie a te e a tutti gli altri”;

Restando sul tema. I musicisti, gli artisti che decidono di scrivere solo per il consenso, per il successo, abbandonando i contenuti hanno una grande responsabilità. Quando e come, si innesca il meccanismo che fa perdere all’artista l’interesse per la qualità del lavoro, del messaggio?

“È una questione di chi vuoi essere nella vita. C’è gente che punta ad avere qualsiasi compromesso con tutto pur di arrivare ad avere visibilità. Non ho ancora capito chi, anche tra i miei amici. Non ho capito chi è chi e chi è cosa. Quello che è certo è che non me ne frega un cazzo”.

DISCOGRAFIA ESSENZIALE GIORGIO CANALI

Solista

1998 CHE FINE HA FATTO LAZLOTÒZ

Con i Rossofuoco

2002–ROSSOFUOCO

2004–GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO

2007–TUTTI CONTRO TUTTI

2009–NOSTRA SIGNORA DELLA DINAMITE

2011–ROJO

2016–PERLE PER PORCI

2018–UNDICI CANZONI DI MERDA CON LA PIOGGIA DENTRO

2020–VENTI