Verdini, la parola d’ordine è #passaallala

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Denis Verdini alla presentazione del gruppo al Senato Ala

Da Tora Bora

“Mi ricordo si mi ricordo” (Cit.) il tormento nelle elezioni comunali di Bari del 2004 quel meraviglioso “mitti a Cassano, vota Emiliano” (mi scuso con la riproduzione dello slang pugliese, ma sono terrone non di conio del Levante :)) con cui i sostenitori dell’ex Pm Michele Emiliano spinsero giocando sulle polemiche legate allo scarso impiego di Antonio Cassano in Nazionale.

Da giorni da Tora Bora mi tormento se scrivere o meno della battaglia campale del Senato che da giorni infiamma il panorama politico italico.

Certe volte mi pento di stare nel mio splendido isolamento afgano e di non essere presente a rimestare nel torbido della politica nostrana.

Verdini è il protagonista della stagione post Nazareno, una specie di “Core ingrato” stile Josè Altafini quando dal Napoli passò alla Juventus.

E da lì la mia mente contorta ha partorito #passaallala con cui voglio raccontare questi giorni verso il voto finale sulla riforma del Senato di martedì 13 ottobre 2015.

Ala è il gruppo senatoriale dei verdiniani in cui trovano sempre più spazio tutti coloro per cui “Renzi pasaran”.

Se Verdini è Altafini, il senatore Vincenzo D’Anna è il Mariolino Corso del gruppo legato all’”ex” (e sottolineo il virgolettato) plenipotenziario di Silvio Berlusconi.

Una figura delle trattative della vecchia (ma sarà davvero vecchia) politica che sta recuperando, sopendo malpancisti di centrodestra portandoli nell’accogliente ventre della maggioranza.

I commenti di questi giorni sono curiosi: quasi che i voti a scrutinio segreto al Senato fossero sorprendenti nel loro non cogliere in fallo i sostenitori dell’Esecutivo.

Non si coglie il messaggio politico d’insieme che questi giorni da “finale di Coppa dei Campioni” citando l’Antonello Venditti di Notte Prima degli Esami.

Renzi passa e con numeri ampi e ampli di che ne dicano grandi e piccini che in pubblico strepitano contro il Premier, ma che in privato non dico che lo votino direttamente, ma non si scandalizzano del vicino di scrano a Palazzo Madama che lo fa “tra il brusco e il luscro”

Così è la politica italiana, così è il post Nazzareno o il Nazzareno 2.0″.

Saluti da Tora Bora

Saluti da Eretico