Viola Russo e la politica dei Giovani Democratici di Albano

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Viola Russo

Meta inizia un viaggio all’interno dei movimenti giovanili sul territorio. Per prima ascoltiamo la segretaria dei Giovani Democratici di Albano Laziale Viola Russo.

 

Perché avete manifestato la vostra contrarietà alla votazione che ha portato Angelo Fedeli ad assumere la carica di segretario del partito di Albano centro? Quali le metodologie contestate?

 

“Anzitutto ci tengo a specificare che la nostra contrarietà non è nei confronti della persona. Con Angelo c’è sempre stato un ottimo rapporto, è sempre stato legato alle questioni della giovanile; siamo infatti sicuri che ci coinvolga nella vita decisionale del Partito. Noi non siamo d’accordo con il metodo che è stato scelto dal Partito: avremmo preferito eleggere la figura del Segretario attraverso un regolare congresso. In questo modo avremmo riattivato la linfa del partito, cioè gli iscritti, dopo un periodo di stasi. Anche perché in questo modo avremmo potuto portare in Assemblea le nostre istanze. Con il metodo scelto ci ritroviamo a dover elemosinare qualche posto in direttivo invece di poter presentare un documento politico e far votare gli iscritti su qualcosa di fattivo. Vorremmo soltanto cogliere questa opportunità nel momento in cui si sta ricreando una nuova fase politica del Partito Democratico ad Albano, ci piacerebbe farne parte e portare anche quel ricambio generazionale tanto millantato e auspicato da tutti”.

 

Come Giovani democratici di Albano come giudicate l’operato dell’amministrazione comunale in carica?

 

“Qualche risultato positivo lo abbiamo portato a casa evitando il dissesto finanziario e mantenendo i fondi necessari per le politiche sociali. Se però ci si chiede se questa giunta ha risposto a pieno alla volontà di cambiamento che ha spinto gli elettori a dare fiducia al centro sinistra di Albano, alcune ambiguità sono palesi e sotto gli occhi di tutti. Ci sono ancora due anni e mezzo di tempo per cambiare marcia da questo punto di vista ed incidere in maniera decisiva sulle enormi difficoltà che ogni cittadino vive, ponendo questa prospettiva di cambiamento al di sopra di ogni equilibrio politico”.

 

Quale l’iniziativa, il provvedimento o il progetto che ritenete prioritario per i giovani e per la vostra città?

 

“Il nostro impegno politico è indirizzato all’apertura di spazi per i giovani e alla tutela dell’ambiente: centri di aggregazione, ludoteche, ampliamento degli orari di apertura delle biblioteche ad esempio accreditando il Comune al servizio civile nazionale o alle università. Andare nella direzione del riconoscimento dei diritti civili concedendo ad esempio la cittadinanza onoraria per i cittadini extracomunitari nati nel suolo italiano ed il registro delle coppie di fatto, come altri comuni hanno già fatto”.

 

Come state vivendo il momento politico attuale e cosa secondo te dovrebbe oggi spingere un ragazzo o una ragazza ad avvicinarsi all’attività politica?

 

“In un periodo storico-politico come questo, sottolineato dalla grande disaffezione nei confronti della politica e di chi la rappresenta, non ci si può chiudere nelle segrete stanze di questo o di quel partito; diventa vitale coinvolgere e lavorare per un obiettivo comune. Come già detto sopra bisognerebbe incentivare il lavoro, crearne nuove forme e nuove tipologie, investire sulla cultura e sulla scuola per creare spazi di sana aggregazione. In una parola bisognerebbe tornare a dare valore alle persone e alle loro idee. Se tutti decidessero di non votare, di non fare più attività, in questo o in quel partito, dove andremmo a finire? Che si voglia o no è la Politica (con la P maiuscola) che rende possibile i cambiamenti di un Paese”.

 

Quale è la vostra posizione come Giovani Democratici di Albano in merito alle ricandidature del Pd alle prossime regionali? I consiglieri uscenti dovrebbero potersi ricandidare o meno?

 

“Non credo che il centro del problema sia la ricandidatura degli uscenti, ma per quanto ci riguarda è con quali parole d’ordine noi affronteremo la prossima campagna per le regionali.

Alla figura di Zingaretti va unito un programma coraggioso e chiaro riguardo i finanziamenti ai gruppi consiliari e riguardo alla trasparenza del loro utilizzo. E per ciò è fondamentale il rapporto tra i consiglieri regionali e il partito, che deve aiutare gli eletti nella gestione trasparente dei suddetti stanziamenti. Questi, secondo noi, devono essere tra i criteri fondamentali per scegliere i candidati, affinché si ridia credibilità e forza al Partito Democratico”.

 

Autore: Redazione

 

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