Violenza di genere, arriva il progetto Sogna Credi (R)osa

Sonia Perfoli e Antonella Viggiani parlano del progetto di Global Factory sulla prevenzione della violenza di genere ai Castelli Romani

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sognacredirosa
Sogna, credi, (R)osa

Sogna, Credi (R)osa, è un progetto proposto e promosso daGlocal Factory, inerente la sensibilizzazione e la prevenzione verso la violenza di genere sul territorio dei Castelli Romani, mediante il il percorso di un pulmino che farà tappa sui territori. Per meglio approfondire abbiamo chiesto lumi alle animatrici dell’iniziativa: Sonia Premoli e Antonella Viggiani.

Ci potete descrivere cos’è Glocal Factory?

“Glocal Factory è una rete formata da un’associazione senza scopo di lucro e una cooperativa sociale, entrambe legalmente stabilite in Italia, che si unisce a volontari e professionisti che lavorano nel campo sociale ed educativo. È ispirato ai valori della democrazia e della solidarietà sociale che sono alla base della Costituzione della Repubblica italiana e dei trattati dell’Unione europea”;

Perché avete scelto la violenza di genere come fulcro del progetto?

“Il fenomeno della violenza di genere è un argomento che occupa molto spazio nella cronaca; molto si è fatto in questi anni per le donne vittime di violenza, ma è ancora troppo poco incisiva l’azione di prevenzione”. Dichiarano Premoli e Viggiani: “ La vera prevenzione trova strada nel far riscoprire una nuova immagine di sé, il proprio protagonismo, l’autostima, ma anche riflettendo sull’importanza della propria indipendenza economica. In un territorio come quello dei castelli romani, fare rete, conoscere persone, conoscere ed aver accesso ai Servizi territoriali, è complesso per chi non possiede un mezzo privato o non è già inserito in un sistema di rete. Per questo motivo, il progetto “Sogna, credi, (R)osa”, è una risposta all’isolamento. Il pulmino metterà in rete donne dai sedici anni in su dei comuni di Marino, Albano e Genzano perché possano scambiare esperienze, sogni, paure, difficoltà, conoscenze, competenze. Il pulmino sarà un luogo di incontro, ma anche un traghetto verso Servizi e opportunità di cui le donne non erano conoscenza o a cui avevano difficoltà ad accedere”.

Quali sono le attività previste dal progetto?

“All’interno delle attività previste, verranno svolti incontri con i Servizi Territoriali riguardanti il sostegno psicologico, l’aspetto ginecologico nei Consultori, nutrizionisti, Centri di orientamento al lavoro, ma anche momenti dedicati alla cura della propria femminilità, le proprie capacità e competenze professionali e di riflessione sulla figura della donna nella nostra società. Il progetto ha l’ambizione di offrire occasioni di confronto e spinte verso la consapevolezza perché nessuna donna consapevole e che si ama potrà mai accettare di stare con qualcuno che non riconosca il suo valore o che non la rispetti”;

A chi si rivolge il progetto?

“Alle donne dai 16 anni in su a rischio di esclusione. Si stima che il Progetto pilota riuscirà a coinvolgere in presenza circa 100 donne nell’arco dei 6 mesi, ma si valuta di raggiungere un numero maggiore di donne grazie allo sviluppo di una APP (per cui verrà richiesto un finanziamento tramite un altro bando) e dei Social network, attraverso i quali si pubblicizzeranno attività, eventi e Servizi. “Si è pensato di coinvolgere anche le ragazze giovani che hanno assolto l’obbligo scolastico e che sono fuori dal mondo del lavoro proprio perché l’obiettivo del progetto è la prevenzione alla violenza di genere ed è necessario che l’azione di sensibilizzazione, consapevolezza inizi subito. Stiamo lavorando alla costruzione di una Rete che coinvolga le Associazioni e gli Enti territoriali al fine di moltiplicare l’impatto sociale del progetto”.

Di Andrea Titti