Biologico workshop a Velletri

Biologico, Crea il Bio a Velletri il 21 giugno

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Velletri

Una giornata dedicata al Biologico, per fare chiarezza su un concetto a volte poco chiaro e troppo spesso abusato, con approfondimenti di su normativa, tecniche agronomiche, organismi di controllo, commercializzazione, controllo di qualità dei prodotti e non ultimi, gli sforzi della ricerca scientifica in materia.

Questo l’evento del workshop “CREA il BIO, Comprendere e fare il biologico” di mercoledì 21 giugno a Velletri organizzato dalla sede CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria –  www.crea.gov.it) di Velletri in via Cantina Sperimentale 1.  L’appuntamento è nato come completamento dell’iniziativa “Frutta nelle Scuole” (www.fruttanellescuole.gov.it), un approccio innovativo che vuole avvicinare già da piccoli al consumo consapevole e, possibilmente, più corretto dell’agroalimentare. A spiegarne le finalità è stata la referente del progetto per la sede CREA VE (Viticoltura ed Enologia) di Velletri Maria Cecilia Serra, che ha poi lasciato la parola ai numerosi e qualificati ospiti.

A tenere le fila dei vari momenti della giornata (Comprendere il Biologico, Fare il Biologico, Diamo voce: produttori e GDO) e soprattutto a gestire i tempi degli interventi ci ha pensato, in qualità di moderatore, il giornalista Fabio Ciarla. Sul tavolo dei relatori si sono susseguiti Roberta Cafiero del MIPAAF (L’evoluzione della Normativa: passato, presente e futuro), Alba Pietromarchi di AIAB-FIRAB (I dati che invitano a comprendere e fare il biologico), Alessandro del Conte di Valoritalia (Certificazione ed etichettatura del biologico), Flavio Paoletti del CREA-AN (Il contributo del biologico alla sostenibilità dei consumi alimentari), Sara Paoletti dell’ARSIAL (Come convertire un’azienda convenzionale al biologico, Rosaria Tabilio del CREA-OFA (L’agricoltura biologica e la Ricerca scientifica: un’alleanza importante contro insetti vecchi e nuovi), Miriam Iacurto del CREA-ZA (Il benessere animale tra etica e profitto), Andrea Sintini e Giuseppe D’Auria della Regione Lazio (La lotta biologica al cinipide del Castagno: un esempio concreto). Dopo la pausa pranzo si è passati alle aziende, chi fa biologico e chi lo vende, con interventi di Marco Cerboni della Coldiretti Lazio (Gli imprenditori agricoli laziali nel biologico), Flavio Mancini consigliere delegato di Apofruit Centro Italia, Luigi Fusco di Merumalia Azienda Vitivinicola (Frascati), Demetrio Parlapiano dell’omonima azienda biodinamica (Cisterna di Latina) per chiudere con gli interventi dei responsabili vendite del Gruppo Deserti sull’importanza della distribuzione e della giusta collocazione dei prodotti biologici nei punti vendita.

Si è partiti dal presupposto che l’obiettivo principe dell’azienda biologica è il rispetto dell’ambiente, degli equilibri naturali e della biodiversità. L’azienda biologica diventa pertanto parte integrante del “agro-eco-sistema” e si inserisce in questo complesso e perfetto meccanismo operando e favorendo il mantenimento della fertilità del suolo, il rispetto delle colture, degli animali e dell’equilibrio ambientale. Ma si è arrivati a raccontare anche come questi obiettivi spesso, oltre alle difficoltà di attuazione pratica in campo, siano anche osteggiati da problematiche relative alla conoscenza e alla comprensione di chi vende biologico e degli stessi clienti finali. Anche per questo l’appuntamento di Velletri è stato un momento importante di approfondimento e di divulgazione, aperto a tutti (non solo agli operatori) e quindi potenzialmente dal grande effetto anche sul pubblico.

Il workshop ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Velletri e la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è stato organizzato dal gruppo responsabile di Frutta nelle Scuole a Velletri guidato dalla dottoressa Serra già citata insieme alle ricercatrici Irene Baiamonte, Luna Centioni, Filomena Cristofano e all’agronomo Riccardo Macari.

VELLETRI – Workshop presso il CREA-VE martedì 27 giugno con l’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Hausmann

Presentata la rete Enterprise Europe Network, un nuovo modo di pensare i finanziamenti europei

Martedì 27 giugno si è tenuto a Velletri un importante momento di confronto sul futuro dell’Agricoltura e sul rapporto del territorio con i finanziamenti europei. L’incontro, dal titolo “Fondi europei e imprese del territorio: prospettive e opportunità”, è stato organizzato dal CREA Viticoltura Enologia di Velletri (www.crea.gov.it) in collaborazione con Enterprise Europe Network (www.eenelse.it), e ha visto la partecipazione di aziende e amministratori locali, a cominciare dall’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Hausmann.

L’appuntamento avevo lo scopo specifico di presentare Enterprise Europe Network, organismo nato con l’obiettivo di supportare le PMI a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi. Enterprise Europe Network è infatti una grande rete di servizi per aiutare le Piccole e Medie Imprese a migliorare la loro competitività, sviluppare il loro potenziale di innovazione e confrontarsi in una dimensione internazionale. Nata nel 2008 e promossa dalla Commissione Europea, opera in Europa e in diversi Paesi nel Mondo fornendo strumenti specifici e azioni di tutoraggio, favorendo l’internazionalizzazione delle imprese tramite l’accesso al credito e ai programmi di finanziamento europei. Un nuovo modo di accedere ma soprattutto di pensare i finanziamenti europei, come spiegato da Nicola Fantini, ricercatore del CNR e referente per le regioni Lazio e Sardegna per la rete EEN, che ha presentato Enterprise Europe Network e introdotto una serie di tematiche di grande interesse, tanto che si è aperto subito dopo il dibattito previsto da programma solo a fine incontro. Fantini ha spiegato come EEN sia una rete di enormi potenzialità e sostanzialmente democratica, con proposte da condividere inizialmente in forma anonima proprio per premiare quelle più interessanti e innovative. Innovazione, insieme a internazionalizzazione le parole più usate per spiegare cosa è EEN e cosa può fare per le aziende del Lazio: “Vogliamo internazionalizzare le aziende senza farle spostare dal loro territorio” ha spiegato Fantini, che ha poi fatto un invito chiaro a tutti i presenti: “Pensiamo come territorio e non come singola azienda”. Progettare cioè uno sviluppo di larghe vedute e non sui singoli e limitati aspetti aziendali. Per farlo, Fantini ha confermato la disponibilità a seguire progetti specifici sul territorio anche a livello di tutoraggio di eventuali esperti che possano poi fare da tramite tra le aziende locali e la rete EEN.

L’incontro si era aperto con i saluti di Francesca Cecchini del CREA VE-Velletri e l’intervento dell’assessore Carlo Hausmann, che aveva confermato l’impegno della Regione Lazio per il settore dando notizia di un finanziamento accessorio di circa 100 milioni di Euro (di cui per i GAL) da utilizzare nelle stesse fattispecie dei PSR. Inoltre, Hausmann era tornato a ribadire la necessità di lavorare per una specifica identità dei vini del Lazio, anche insieme agli istituti di ricerca.

Il dibattito seguito alla presentazione di Fantini ha visto protagonisti gli assessori veliterni all’Innovazione e all’Agricoltura, Luca Masi e Orlando Pocci, e il Sindaco di Genzano, nonché Referente Lazio per l’Associazione Città del Vino, Daniele Lorenzon. Con un doppio intervento si è detta ampiamente disponibile a supportare EEN anche la Banca Popolare del Lazio, presente con l’Amministratore Delegato Massimo Lucidi e il responsabile Marketing Vitaliano Tiscione. “Come Banca siamo stati lungimiranti– ha detto Lucidi nel suo intervento – puntando sull’Agricoltura già da diversi anni a questa parte, tornando cioè a supportare un settore che da sempre è la ricchezza di questo territorio. Nel 2016 e nel 2017 abbiamo messo in Bilancio finanziamenti per oltre 100 milioni di euro l’anno dedicati all’Agricoltura, continuiamo a crederci e a voler supportare quelle aziende che vogliono crescere e far crescere il Lazio”.

Considerando che il progetto cui è legato EEN andrà in scadenza nel 2020 c’è da immaginare che si sia trattato sicuramente solo di un punto di inizio, al quale seguiranno altri incontri e sviluppi a partire da settembre. Magari proprio a partire dall’idea lanciata da Fantini, ovvero quella di istituire un punto di informazioni della rete EEN sul territorio, un piccolo investimento magari pubblico/privato per formare una risorsa (un giovane del territorio si è detto) che possa fare da tramite tra le aziende e le strutture EEN così da rendere più agevole il confronto e meno lontano – nella teoria e nella pratica – l’accesso delle imprese si fondi europei.